venerdì 1 dicembre 2017

"L'arrivo di Saturno" di Loredana Lipperini

"Abbiamo paura di vedere quello che dovremmo, rimandiamo ogni volta i nostri atti perché pensiamo di avere tempo, tutto il tempo a nostra disposizione".
E poi?
Poi accade che il tempo ti presenta il conto. Accade a Dora. Alle soglie dei sessant'anni si riscopre sola. L'anziana madre scomparsa da poco. Figli lontani. Un lavoro che consuma la sua quotidianità senza più entusiasmi. Nessun amore che abita il suo cuore. E il passato che torna. Riemerge da un quadro di Vermeer, e racconta dell'amica scomparsa, Graziella, e di una giovinezza di ideali, sogni e progetti. 
Graziella, giornalista agli inizi, svanita nel nulla in Palestina. Su di lei silenzi e omissioni di uno Stato assente e colpevole. 
Nel ricostruire la sua storia Dora si imbatte ossessivamente in Vermeer e in Han van Meegeren che ne replicò il genio dipingendo non falsi ma nuovi capolavori riconosciuti come tali dagli esperti d'arte di mezzo mondo. E ancora in Acca. Nel santuario su un piccolo monte del marchigiano e in una storia che fa rabbrividire perché si ripete da secoli sempre allo stesso modo. Una storia di sacrifici, morte e rinascita. Una storia che Dora crede frutto della sua fantasia di scrittrice e che invece scopre reale al punto da temere di esserne risucchiata. 
Dora non scriverà di Graziella ma ricorderà quel che è stato. Graziella se l'è portata via la verità. Dora si è lasciata conquistare dalla finzione. In fondo come nella loro amicizia di ragazze verità e finzione sono l'uno il completamento dell'altro.

Il libro della Lipperini è un incantevole gioco ad incastri. È cronaca degli ultimi quarant'anni della storia italiana, è narrazione, è quel pregevole mix di rimandi e citazioni che manda in brodo di giuggiole il lettore incantato dalla possibilità di scoprire nuove storie, nuovi libri da leggere. È un romanzo potente, un invito a mettere a nudo le paure, a riempiere i vuoti delle mancanze, a perdonare le colpe dei nostri egoismi.