giovedì 3 marzo 2016

"La sarta di Dachau" di Mary Chamberlain

"Solo chi non ha principi ricorre al cinismo".

Londra 1939. Ada ha diciotto anni e un sogno: realizzare abiti. È giovane, bella, spigliata. Ha la grazia nel cuore, il dono di cucire con estrema maestria e il coraggio di voler cambiare la sua vita, emanciparsi dalla sua famiglia di semplici operai, con troppi si deve e nessun si può. Ma Ada è anche terribilmente inesperta dei fatti della vita. Si illude di aver trovato il principe azzurro in Stanislas e con lui, mentendo alla sua famiglia e alla sua datrice di lavoro, organizza un soggiorno a Parigi. È il momento peggiore per viaggiare. Francia e Inghilterra hanno appena dichiarato guerra alla Germania e Ada si ritrova in terra straniera costretta a cavarsela con un nuovo lavoro e a provvedere anche al nobile Stanislas nemico in terra straniera. Lontana da casa e dai suoi affetti Ada non snette di credere al suo sogno ma dovrà ricredersi in una notte di fuga, violenza e tradimento...
La sua guerra non è solo intorno a lei ma dentro di lei.
Abbandonata sotto i bombardamenti da Stanislas, Ada dovrà indossare le vesti di una suora per sopravvivere. Prima in Belgio poi a Monaco infine a Dachau rinunciando al suo nome, al figlio partorito in segreto e allontanato, alla sua integrità morale fidando sulla folle voglia di restare in vita, nonostante la prigionia, i lavori più umili, le vessazioni crudeli, le punizioni corporali e anni di freddo, silenzio e pane acqua, con l'unica consolazione di cucire sempre fino a perderci la vista, anche se per le sue aguzzine, anche per quell'ultima giovane donna che amava vestire di nero.. e per chi annientava la sua vita ma non la sua coscienza, sorretta dalla forza del suo sogno e dall'ostinazione di ritrovare il figlio perduto. Per questo si mantiene in vita Ada. Per questo non si lascia morire ma torna a Londra. Reietta per la sua famiglia e per la società.
Macerie fuori.. macerie dentro.
Sono passati sei anni dall'ultima volta a Londra. La gente indossa la morte come vestito e si trascina. Ada vuole ricominciare a vivere e per farlo accetta di fidarsi ancora degli uomini, di credere che qualcuno possa amarla, sostenerla nel sogno di creare un suo Atelier; Ada sogna una casa, il suo bambino; vuole dimenticare il passato ma a nessuno interessa. Improvissamente il passato, il suo passato si riaffaccia prepotente chiedendole un prezzo troppo alto per continuare a reggere il castello di fiducia e volontà che si è costruita.

Un romanzo di intensa emotività. Drammatico. Vibrante.
La storia di una donna trascinata dalla storia, ghermita dagli orrori della guerra, una sopravvissuta che forse avrebbe dovuto morire per ricevere pietà, nulla più che un nunero per una società abituata ad ignorare il dolore delle sue donne, vittime senza nome.
'La sarta di Dachau' denuncia le iniquità della società inglese, descrive l'inquietudine della Londra duramente colpita dai bombardamenti, l'assurda diffidenza della giustizia nel considerare una donna vittima dell'odio degli uomini.