sabato 31 marzo 2012

"Il potere di Adesso" di Eckhart Tolle

"Poiché nell'Adesso non vi sono problemi, non vi è nemmeno paura".
Tutto e il contrario di tutto.
Presenti a voi stessi ma liberi dalle severe catene del pensiero, ovvero della mente. Compassionevoli ma decisi nel dire no.
Capaci a lasciarsi andare -non si può mutare l'ora ma solo viverlo senza lasciarsi condizionare dal passato o imprigionare dalle aspettative del futuro- e resistenti al qui.
Consapevoli e forti nel perdonare, scevri dal giudizio verso se stessi e gli altri, liberi da un Ego che sovrasta e fagocita tutto e tutti.
L'imperativo proposto da Tolle è smettere di pensare, smettere di resistere ai condizionamenti imposti dalla mente, abbandonarsi alla vita, al sentire.
Un libro che forse la mente 'razionale' sente come un surrogato di esperienze personali e bignami di altri autori, impacchettato -anche nella veste grafica ed editoriale- come peggio non si può, che pure va preso come una lettura stimolante.. nel senso che può essere utile a guardarsi dentro, ad esaminare il relazionarsi con gli altri, a leggere in alcune frasi 'totem', un mantra semplice ed efficace per scoprire o riscoprire sensazioni, emozioni, bisogni taciuti dal convulso quotidiano.

domenica 25 marzo 2012

"Dopo il miracolo" di Alessandro Zaccuri

"Ci sono storie che non si raccontano, segreti che si dimenticano".
Eppure a volte le storie si raccontano da sé, i segreti affiorano a dispetto di tutto e tutti.
Accade in un paesino di provincia, quasi per caso.
La serenità di una comunità è scossa dal suicidio di un giovane: Beniamino Defanti, ultimo di dodici figli di un imprenditore assai pio.
"Ci sono persone con la notte dentro, e neanche chi ci vive accanto riesce a capire quant'è buio".
Il gesto, in apparenza inspiegabile, accende l'attenzione dei media sul seminario di Vrezza, luogo del ritrovamento del corpo e sul confessore della vittima, don Alberto, brillante ed eclettico teologo.
Ad occuparsi delle indagini, l'ispettore Canova.
Spinto ad ascoltare le voci di paese su quel che bisogna lasciar taciuto, il poliziotto darà forma al segreto dei Defanti, così come in quel di Roma.. una donna riprenderà la sua personale battaglia contro il segreto che sfugge da anni don Alberto: esistono i miracoli? Può esserne stato lui stesso dispensatore?
In giorni di rinnovata spiritualità e febbrile attesa uno stravagante carrozzone di oranti si ferma a poche centinaia di metri dal seminario di Vrezza.. e inspiegabilmente uomini e donne raccontano di sé, perdonano e si perdonano, accettano la confidenza del dolore e il calore della speranza, e forse è lì il miracolo vero.
E' un momento.. poi la vita riprende, dopo il miracolo.

sabato 24 marzo 2012

"Tu chiamale se vuoi coincidenze" di Gabriele La Porta

"Siamo tutti disabituati a intravedere la brillantezza del nostro vivere".
Forse, semplicemente siamo talmente presi dalla concitatezza del vivere in una società forzata all'ottenimento di obiettivi da perdere di vista le cose importanti, lasciandoci accanto gli incontri e alle spalle i messaggi che ci vengono dall'ignoto, da quelle che siamo abituati a spiegare come 'strane coincidenze'. Ovvero un messaggio che sfiora l'eccezione, il miracolo di parole indirizzate a noi.. noi soltanto.. annuncio di un evento posititvo.. esito di un pericolo scampato o da scampare.. percezione della benevola presenza di un angelo che ci protegge, che supporta la nostra strada, o semplice riscontro del fatto che anche se lo pensiamo, in realtà, non siamo mai soli nel cammino della vita.

"Magnifica presenza" regia di Ferzan Ozpetek

Metti una casa stregata.. metti un giovane di provincia in cerca della sua strada.. metti la storia del nostro recente passato imprigionata in un artificio di disillusioni.. metti il gioco di rimandi tra finzione e realtà.. ed ecco 'Magnifica presenza' di Ferzan Ozpetek.
Una casa a Roma a Monteverde affittata per poco. Una grande possibilità per Pietro, un giovane venuto da Catania per tentare la carriera d'attore e vivere il suo sogno d'amore.
Ma nel giro di pochi giorni il sogno d'amore si infrange.. l'ultimo provino va male e la casa si rivela abitata da strane presenze: un gruppo di attori di una compagnia teatrale degli anni '40, stando alle cronache del tempo, letteralmente scomparsa da un giorno all'altro.
Vinta la comprensibile paura iniziale Pietro si lascia prendere dalle storie dei fantasmi che abitano la sua casa, strana ed eterogenea famiglia allargata. Diventerà la sua occasione di crescita spirituale aiutarli a capire, dare forma alla storia di una notte di paure e tradimenti.
Un viaggio all'interno di noi, delle nostre ansie e al tempo stesso l'occasione di dar forma ai sogni, liberare la nostra coscienza dai condizionamenti materiali e morali.
"La menzogna alle volte può essere convincente, la realtà lo è molto di più".
Bravo Elio Germano nel ruolo del protagonista Pietro, straordinariamente convincente la Proclemer.. interessanti gli altri attori del cast. Peccato per l'abitudine del regista di cedere a un certo manierismo di forma, al ricorso a certe facce note per piccoli ruoli, alla poca originalità della storia in sé.

domenica 18 marzo 2012

"La regina di Pomerania e altra storie di Vigàta' di Andrea Camilleri

Otto racconti su vizi e virtù dell'umana gente -più vizi che virtù- in quel di Vigàta tra il finire dell'ottocento e la metà del novecento.
Otto storie e un'infinità di personaggi.
Otto storie ad incastro perfetto in un puzzle narrativo che in principio pare impazzito.
Otto storie godibilissime sulla provincia italiana e i suoi attori: povera gente e nobili strampalati, uomini rispettabili di facciata e incalliti cretini nel privato, gente timorosa di Dio e peccatori pervertiti, miserabili graziati da un cuore puro e malfattori prepotenti vinti dalle loro stesse angherie, insaziabili amatori, creduloni e gente dabbene.
Otto storie che parlano di un come eravamo che sa tanto di un 'come siamo' ancora oggi: abili a parole, facili al giudizio e al pregiudizio, poco concreti, sfrontati, furbi, cialtroni, peccatori.
Camilleri convince sempre con queste sue storie minime di cui come le ciliege a primavera.. una tira l'altra e non ci si stanca mai.

sabato 17 marzo 2012

"Romancing Miss Brontë" di Juliet Gael

"Non è facile mettere a nudo la propria anima con la penna sapendo che ogni parola verrà vagliata, ponderata, soppesata.."
Questo devono pensare le tre sorelle Brontë nella quiete della loro modesta dimora dello Yorkshire. Figlie di un curato di campagna, dotate di viva intelligenza e di un'istruzione non comune alle donne del loro tempo e del loro stato sociale, Charlotte, Emily ed Ann cercano un modo per dar voce alla loro voglia di indipendenza, all'irruenza di sentimenti e aspirazioni lungamente represse.
Piene di un forte senso del dovere che le tiene legate alla cura della casa, del padre anziano e del fratello scapestrato piegato dalla dipendenza dall'alcool e consumato da un amore negato, le tre donne cercheranno ragion d'essere nella passione comune: la scrittura.
E nel romanzo le eroine prendono forma, per vivere la vita che ognuna di loro vorrebbe, descrivendo donne vere, con sentimenti e bisogni reali, gridati ad alta voce, al punto da sembrare oltraggiose. Moderne oltre ogni limite ma non libere al punto di firmare i propri scritti con i loro nomi. Alto il rischio.. impossibile altrimenti sottrarsi al giudizio, alla soggezione di una società che relega le donne in casa. E l'anonimato garantisce altresì protezione, silenzio, la quiete necessaria per vivere i propri sogni e metterli su carta.
Intanto lutti e feroci contrasti familiari graveranno sui Brontë ma non impediranno a Charlotte, l'ultima delle sorelle.. di vivere la concretezza di un amore con un uomo attento e buono deciso a vincere ogni sua remora, aspettandola per anni: "un amore fedele che rifiuta di abbandonare l'oggetto amato, un amore che il disastro non può far crollare, amore che nella calamità si fa più appassionato e nella povertà più stretto si avvinghia".
Gradevole e interessante biografia romanzata delle sorelle Brontë quella della Gael, che però nulla aggiunge a quanto già editato.

giovedì 15 marzo 2012

"Un giorno questo dolore ti sarà utile" di Peter Cameron

"Sii forte e paziente: un giorno questo dolore ti sarà utile".
James, diciottenne newyorchese, nell'estate che precede la partenza per il campus è insolitamente inquieto. Solitario, silenzioso, attento osservatore dell'umanità varia che gli gira intorno, dubbioso sulle scelte da fare nella vita. Una passione per le vecchie case nel Midwest, un lavoro nella galleria alternativa della madre, in crisi dopo il fallimento del terzo matrimonio; una sorella tutta presa dalla relazione con il suo maturo docente di scrittura alternativa; un padre che lo guarda crescere da lontano e si interroga come rapportarsi convenientemente ad un figlio che crede gay; una psicologa che lo ascolta con disinteresse; nessun amico ad eccezione di John, il direttore della galleria cui ordina ogni giorno insalate diverse e adesca in rete per un appuntamento al buio, uno scherzo sfuggito di mano e lei.. l'anziana nonna, unico riferimento, unico suo contatto con la realtà di un mondo che va veloce, inquadrato, stereotipato e gente che finge.. relazioni, sentimenti, interessi.
E' la nonna che John ascolta: "A volte le brutte esperienze aiutano, servono a chiarire che cosa dobbiamo fare davvero. Forse ti sembro troppo ottimista, ma io penso che le persone che fanno solo belle esperienze non sono molto interessanti. Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde. Ora la tua ti può sembrare una sciagura che ti complica la vita, ma sai.. godersi i momenti felici è facile. Non che la felciità sia necessariamente semplice. Io non credo, però, che la tua vita sarà così, e sono convinta che proprio per questo tu sarai una persona migliore. Il difficile è non lasciarsi abbattere dai momenti brutti. Devi considerarli un dono, un dono crudele, ma pur sempre un dono".
Crescere è difficile, la diversità può essere complicata ma ogni esperienza anche se dolorosa può risultare necessaria per trasformarci nelle persone che saremo. Anche per John sarà così.. del resto a diciotto anni, si interroga, 'come faccio a sapere cosa vorrò nella vita?'.
Un romanzo dalla scrittura fulminante, viva. La sensazione è simile alla lettura del tanto citato e osannato 'Il giovane Holden' di Salinger. Ci si appassiona al personaggio John, perchè umano, profondamente, emotivamente, umano; fragile e sfrontato, un essere in potenza che a dispetto delle cose stupide che fa.. agisce, esplora il proprio sé, ed elabora esperienze.
Un piccolo libro, un personaggio che non si dimentica.

domenica 11 marzo 2012

"Sii bella e stai zitta" di Michela Marzano

Pubblicato due anni fa -e ancora attualissimo- il breve saggio della Marzano risponde a una domanda tanto semplice quanto triste ed esplicativa della deriva negativa della condizione femminile: 'perché l'Italia di oggi offende le donne?'. A chi conviene la sudditanza della donna? Perchè le donne non si ribellano? Perché si lasciano condizionare da figure stereotipate di certa cultura media imperante? Perché devono giustificarsi se non hanno figli? Perché amare liberamente è ancora peccato? Perché a dispetto delle leggi non c'è ancora parità tra uomo e donna nel lavoro? Perché vietare, spingere a tacere la donna è così pressante? Perchè essere donna è ancora per molti aspetti un esporsi al 'giudizio' degli altri? La Marzano analizza la situazione, offre riferimenti concettuali ed esempi di stringente attualità, affonda nel passato e nelle scienze filosofiche quando serve, fidando in una narrazione chiara e fruibile ai più. Una scelta voluta per arrivare a tutte, per 'resistere' all'attacco che le donne quotidianamente subiscono e reagire con tenacia e risolutezza. Una lettura, quella della Marzano, partecipata, esplicativa e necessaria.

sabato 10 marzo 2012

"L'eredità segreta" di Katherine Webb

Primi anni del XX secolo. Caroline è una ricca ragazza borghese di New York, il suo unico atto ribelle sposare un avventuriero e trasferirsi nella solitaria terra d'Oklahoma, tra mandrie e indiani. Un sogno infranto un giorno d'estate, un incidente a cui far seguire la pazzia di una fuga e l'atto insensato di tenere con sé un bambino.. abbandonato all'altro capo dell'oceano, nella campagna inglese nei pressi di Storton Manor, quando Caroline è tornata ad essere l'ubbidiente ereditiera andata in sposa ad un nobile del posto.
Più di cento anni dopo due sorelle, Beth ed Erika, costrette ad abitare Storton Manor per ereditarla, sono spinte a confrontarsi con il loro passato oscuro -la scomparsa del cuginetto Henry nell'estate di vent'anni prima- e imbattersi nell'ombra lunga della loro bisnonna Caroline e un segreto celato a lungo, legato alla famiglia di zingari accampata ai margini della tenuta.. a un bimbo ritrovato nel bosco, a un amore tormentato e passionale annegato nel rimorso.
Una saga familiare lunga più di cento anni, quattro generazioni di donne a confronto con un passato che è sì dolore ma anche occasione per guardare con profondità ai sentimenti più forti e andare avanti, piene di speranze, libere di lasciarsi andare alla vita che si vuole vivere e non a quella imposta dalle aspettative degli altri. Perdonarsi, perdonare.. vivere la passione dell'amore capace di legare oltre il tempo.
Un libro interessante, che si legge con piacere ma che non sfonda il muro dell'emozione. L'impressione che il lettore ne ricava è di una storia costruita a tavolino.

sabato 3 marzo 2012

"Inganno e persuasione" di Carrie Bebris

Nuova avventura investigativa dei coniugi Darcy per mano della bravissima Carrie Bebris, e ispirati alle opere della Austen.
Siamo al Cobb, famosa marina di Lyme.
Passeggiate lungo il mare per Elisabeth, Fitzwilliam, Georgiana e la piccola Lily-Ann. Attratti dal mare agitato, una nave in fiamme nel porto e i tentativi della piccola di cercare pericolosamente le acque, nessuno si accorge di quel che accade a pochi metri da loro.. un incidente o peggio un omicidio. In fin di vita sul molo vi è il corpo di Mrs. Clay, donna dal passato tutt'altro che irreprensibile, un bimbo messo al mondo prima di spirare lasciando intorno a sé un mistero fitto, che coinvolgerà non solo i coniugi Darcy ma l'intera piccola comunità di Lyme, luogo di incontro di nobili e borghesi in cerca di riposo e cure... e l'intera marina inglese.
Perchè tra navi e commerci, alle spalle il conflitto con i francesi, loschi traffici, idoli d'oro ritrovati in carichi di zucchero e dubbi sulla morte di giovani ufficiali -lo stesso cugino di Darcy- strani sospetti aleggiano su irreprensibili nobili e militari. Inquietanti cospirazioni che rischiano di coinvolgere direttamente i Darcy al punto da metterne in pericolo la vita.. tra tutti quella della bella e indifesa Georgiana:
"Dunque avete compromesso la vostra indagine, durata più di tre anni, per salvare me?" Allora St. Clair si volse a guardarla, celando il proprio viso e la propria espressione a Darcy "Come avrei potuto non farlo?"
Brillante detective novel, dettagliata, credibile nell'affresco del tempo, nella resa dei personaggi che dopo la Austen tonano a prender forma per la gioia dei lettori.