domenica 19 giugno 2011

"Una lontana follia" di Kate Morton

Milderhust Castle. 29 ottobre del 1941.
E' una notte di tempesta, ma né la pioggia battente né il buio fermano il cammino di Thomas Cavill verso il castello che si staglia maestoso all'orizzonte. Ad attenderlo la giovane donna che sta per sposare: Juniper Blythe, figlia del noto scrittore per l'infanzia Raymonde.
Eppure nei giorni a seguire nessuno avrà più notizie di Thomas, per l'esercito sarà un disertore, per la ragazza del castello l'ombra di un passato che tornerà a tormentarla giorno dopo giorno.
Londra. 1992.
A distanza di cinquant'anni Meredhit Burchill riceve una lettera inaspettata, inviata da Juniper Blythe, la giovane donna che assieme alle sorelle Saffy e Percy l'avevano accolta poco più che bambina come sfollata a Milderhust Castle. La meraviglia di una lettera sfuggita alla storia, gravida di un tempo rimosso getta la donna nello sconforto spingendo invece la figlia Edie a domandarsi quale segreto possa nascondere, quale legame possa stringere una tredicenne londinese nei dolorosi anni della seconda guerra mondiale ad una nobile famiglia misteriosa.
Tre anziane sorelle in un castello fatiscente, oscuri segreti imprigionati in pareti dai colori smorzati dal tempo, nelle voci che salgono dalla torre dove soleva scrivere Raymond Blythe, in giardini celati alla vista degli estranei, nel fossato di fango dove abitava il protagonista degli incubi dei bambini di mezza Inghilterra, quelli che avevano letto, amato e tremato scorrendo una copia de 'La vera storia dell'Uomo del fango' e le stesse che avevano ispirato quella triste storia, frutto di un segreto ancora più sconcertante.. non il solo che tre sorelle porteranno con sé nella tomba e che Edie scoprirà per caso rimettendo insieme i pezzi di una storia di famiglia, una storia di amore, sacrificio, vendetta e totale dedizione, una storia che paga un tributo immenso ad una lontana follia, quella di una notte 'buia e tempestosa'.
La Morton non ritrova nella scrittura la magia del suo secondo libro 'Il giardino dei segreti', usa e abusa della formula del doppio piano narrativo temporale e dell'espediente del ritrovamento di una lettera -che ingenera nella protagonista, qui una editor trentenne, il bisogno di indagare sul passato della madre con cui fatica a relazionarsi- per tessere una trama intricata che in più parti perde pezzi e si libera della sua macchinosità solo nelle ultime cento pagine quando inanella verità e confessioni che ripagano il lettore di tanta pazienza.

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