lunedì 31 maggio 2010

"Jane Austen e la disgrazia di Lady Scargrave" di Stephanie Barron

Sono giunta in Hertfordshire a cercare svaghi e vi ho trovato la Morte, in una forma più vivida e orribile di quanto mi aspettassi sulla base dell’esperienza”.
Ecco che il viaggio che avrebbe dovuto distrarre Jane Austen dal rifiuto di un fidanzamento vantaggioso per le sue fortune ma con un uomo tanto lontano dal suo ideale si rivela una trappola di mille e inquietanti accadimenti che travolgeranno in uno scandalo senza precedenti la sua cara amica Isobel che tenterà di strappare ad un’atroce condanna.

Qui la recensione completa n.278:
http://www.box.net/shared/qf0h0ay7ng

lunedì 24 maggio 2010

"Tra dovere e desiderio" di Pamela Aidan

Secondo appuntamento della trilogia 'Un romanzo di Fitzwilliam Darcy, gentiluomo' pensato dall'americana Pamela Aidan per raccontare 'Oroglio e pregiudizio' dal punto di vista di Darcy.
"Tra dovere e desiderio" esplora l'animo del nobile protagonista rinfrancato dal ritorno a Pemberley, dall'affetto della sorella Georgiana e dei cari amici, uno dei quali tenterà però di giocargli un brutto scherzo, trascinandolo in un progetto matrimoniale con la misteriosa lady Sylvanie.
Ancora preso dal ricordo dell'incontro con Elizabeth Bennet, Darcy appare intenzionato a prender moglie e per un attimo il fascino della bella lady Sylvanie sembra stregarlo ma l'aiuto del fidato valletto Fletcher, il buonsenso e quel segnalibro di fili intrecciati pegno di un amore negato lo strapperanno, in tempo, ad un intrigo pericoloso.

domenica 23 maggio 2010

"La caccia al tesoro" di Andrea Camilleri

Nel commissariato di Vigata poco o nulla accade. Montalbano ha tempo per sfogliare in ufficio un giallo di Simenon e interrogarsi se sia opportuno o meno approfittare della calma piatta per raggiungere la fidanzata Lidia. Potrebbe capitare all'improvviso qualcosa e infatti.. due anziani fuori di testa minacciano e infine sparano sulla gente gridando loro di pentirsi. Degno di una sequenza di un poliziesco americano Montalbano sarà costretto a irrompere nell'abitazione dei due matti salvo provare timore e inquietudine alla vista degli orrori celati dalla casa. Sembra tutto finito e invece per Montalbano sarà l'inizio di un gioco forzato, una caccia al tesoro che sa tanto di provocazione, sfida al talento investigativo del commissario. Peccato che il gioco nasconda il delirio di un folle assassino e che Montalbano rischi di esserne l'ultima vittima sacrificale.
La nuova avventura di Montalbano si legge in poco più di 60 minuti, il lettore è rapito dal ritmo della narrazione, coinvolto nella caccia al tesoro (benchè sia presto palese l'identità dell'assassino), preso dai personaggi -Fazio, Augello, Gallo, Galluzzo, Catarella, etc.- ormai familiari, divertito da una serie di comici malintesi, un poco infastidito dalle continue 'sciarratine' con Lidia e timoroso dei continui dubbi del commissario sulla sua età.
Ma è la scrittura inconfondibilmente piacevole di Camilleri e questo basta.

sabato 22 maggio 2010

Ecco i nomi dei finalisti del premio Campiello

http://corrieredelveneto.corriere.it/verona/notizie/cultura_e_tempolibero/2010/22-maggio-2010/campiello-libri-cinquina-1703063931496.shtml

giovedì 20 maggio 2010

"Robin Hood" regia di Ridley Scott

"Robin Hood" ovvero un filmone convincente costruito ad hoc sulla figura di Russell Crowe, rielaborando con poca convinzione il tanto amato campione d'incassi 'Il gladiatore'.
Un prequel che spiega l'origine del mito, indaga l'animo dell'eroe ed elabora la situazione socio-economica del tempo, tutto questo è il 'Robin Hood' di Ridley Scott. Al fianco del prode arciere, divenuto per necessità cavaliere, la bella Marion, qui nei panni di una donna tenace e orgogliosa provata da anni di patimenti e rinunce.
Se sul piano narrativo il film appare decisamente più realistico delle tante precedenti versioni su quello stilistico non offre più di tanto. Insomma lo spettatore percepisce la pienezza del film come pure un palese difetto di originalità. Basta pensare alla scena dello sbarco delle navi francesi che ricalca quella già vista ne 'Salvate il soldato Ryan', al posto dei proiettili a fendere l'acqua e uccidere i soldati qui ci sono le frecce degli arcieri... tutti con una vista invidiabile.
Chapeau alla fisicità di Russel Crowe (anche se un pò imbolsito), un eroe dal volto umano, capace di atti di grande generosità, sacrificio e un amore per Marion che soffoca un tremito di invidia. Figure d'altri tempi.. frasi d'altri tempi.. 'ribellarsi e ribellarsi ancora, finchè gli agnelli diventeranno leoni'..

domenica 16 maggio 2010

"La libreria del buon romanzo" di Laurence Cossé

Impossibile per chi ama leggere sottrarsi all'accorato richiamo di un titolo quale 'La libreria del buon romanzo' e così sfidando l'inequivocabile rischio di imbattersi nell'ennesimo brogliaccio ogni tanto capita di essere ripagati da una buona lettura.
La trama del libro della francese Cossé è semplice e gioca con un sogno comune a qualche milione di lettori sparsi nel mondo: perdersi nella libreria ideale, quella che offre solo buoni romanzi.
A tentare l'impresa un uomo e una donna schivi, fuori dal mondo, ancorati ad una passione comune: i libri appunto. Libraio scapestrato e sui generis Van, dolente e nobile ereditiera Francesca.
Insieme, sfidando mille problemi pratici e il più difficile dilemma quale, scegliere i libri da inserire in catalogo, salvo affidarsi ad un comitato di super lettori esperti e al proprio personale ineguagliabile gusto per rimediare ad imperdonabili lacune, sapranno rendere tangibile un sogno.
E non solo.. scuotere l'opinione pubblica, incantare i lettori, inciampare in un successo insperato al punto da spingere mediocri e invidiosi a inscenare proteste contro la libreria del momento 'Al buon romanzo', scatenare un'offensiva sulla stampa che scivola nel virulento attacco personale, e forse spingere folli autori ed editori repressi in atti criminali decisi ad eliminare fisicamente i protagonisti di un progetto ardimentoso: provocare un'inversione di comportamento negli acquirenti di libri.
Un libro coraggioso, a tratti persino pretenzioso che svia il lettore nelle prime pagine paventando cenni di un giallo funzionale solo alla presentazione dei personaggi, Van, Francesca, Anis, Oscar e della storia, peraltro raccontata utilizzando diversi schemi narrativi, ora sono i protagonisti che rielaborano gli eventi alternandosi nell'esposizione ora sono gli stessi a raccontare direttamente al lettore fino a scivolare in un finale in cui si percepisce, quasi come in un libro nel libro scritto, la necessità di disegnare i confini futuri dell'esperienza vissuta.
Il messaggio evidente nel romanzo è invece fissare i criteri che fanno di un libro 'un buon libro' per ogni lettore, un libro cioè necessario, che aiuti a vivere, che istruisca.. che sia cioè funzionale al suo stato d'animo.
Inevitabilmente il libro della Cossé proprio come la libreria di Van e Francesca nella storia spinge a riflettere sul ruolo del marketing editoriale, sul 'potere' dei critici, dei premi che tributano onori a talenti inesistenti, dei media capaci di creare fenomeni. Ovvio che la buona lettura spesso sia altrove, nel dimenticatoio di qualche scarto di magazzino e soprattutto nel passato ricco di autori dimenticati.
Il romanzo della Cossé dunque, che cede all'irrefrenabile voglia di segnalare qui e là una sfilza di autori e romanzi, invita il lettore ad essere più attento, a lasciarsi portare dal proprio personale gusto che va detto si forma col tempo e con centinia di letture -buone e anche cattive- lì dove ai librai di un tempo si sostuiscono i commessi delle grandi librerie non sempre preparati e soprattutti non sempre consci di non vendere merce ma conoscenza, emozione.. quella che Francesca nel libro chiama 'aria nei polmoni', perchè per molti i libri sono vita.
Il libro spinge anche a elaborare una propria personale lista di romanzi che si vorrebbe trovare nella libreria ideale.. io ho già cominciato la mia..

venerdì 14 maggio 2010

"L'anima e il suo destino" di Vito Mancuso

Discusso e discutibile per la plausibilità delle tesi che presenta e dei dogmi che mette in discussione l'opera che ha fatto conoscere 'al grande pubblico' -se così si può dire- il teologo Vito Mancuso scava nel profondo del lettore spingendolo a leggere, rileggere, studiare finanche, con attenzione, il suo saggio così da interrogarsi, riflettere, se necessario riconsiderare le proprie convinzioni, ragioni. Ne viene fuori un'opera competente, per buona parte fruibile, ispirata -per restare in tema- da una grazia sottile percepita nell'accurata articolazione di ogni concetto.
"Ciò che salva è il bene, la giustizia interiore, la purezza del cuore, che sono la realizzazione pratica ed esistenziale dello spirito e della verità. L'uomo giusto non è colui che compie dei riti e crede qualcosa od osserva delle leggi, ma chi compie il bene per amore del bene, anzi colui che, ancora prima di compierlo, vive nel bene. Il bene non è qualcosa da fare, ma è una modalità di essere. E' ordine in quanto adeguazione di sè alla verità".
Un libro che ispira la condotta di vita.

sabato 8 maggio 2010

Salone Internazionale del Libro

In arrivo il prossimo 13 maggio a Torino il 23° Salone Internazionale del Libro
http://www.salonelibro.it/

"Bianca come il latte rossa come il sangue" di Alessandro D'Avenia

Proprio non ha tutti i torti il supplente di storia e filosofia di Leo: "..i sogni sono il sangue della nostra vita, anche se spesso costano un lungo viaggio e qualche bastonata".
Leo sedicenne atterrito nel bianco della solitudine, del vuoto dei soliti miti adolescenziali -partitella, musica, ragazze- della difficile coabitazione con due genitori molto presenti che sembrano non capirlo o semplicemente non ricordare la loro goiventù riesce a dare un nome al suo personale sogno: Beatrice, ovvero il rosso, ovvero la passione, l'amore, la vita.
"L'amore è un'altra cosa. L'amore non dà pace. L'amore è insonne. L'amore è elevare a potenza. L'amore è veloce. L'amore è domani. L'amore è tsunami. L'amore è rossosangue".
Nel tentativo di realizzare il suo sogno, instradato dalle lezioni strane e speciali del suo prof. rinominato 'il sognatore', dalla presenza fissa e amorevole dell'amica Silvia, felicemente supportato dal padre Leo si imbatte in ben più di qualche bastonata.. nel dolore, nell'impatto sconvolgente con la caducità della vita, che attanaglia Beatrice.
Eppure conoscere Beatrice, trovare il coraggio di dichiararsi, di esserle vicino nei suoi ultimi giorni di vita spinge Leo a maturare, a scoprire in chi gli sta accanto persone semplicemnte straordinarie come i suoi genitori, i suoi amici, su tutti Silvia che si rivela essere il 'suo porto sicuro', la sua fonte di 'pace', a interrogarsi sulla fede.
"A volte basta la parola di qualcuno che crede in te per rimetterti al mondo"
In poco più di duecento giorni -tanto dura un anno scolastico- la metaformosi di un giovane uomo alle prese con i colori della vita, simboli di sentimenti e passioni.
Un romanzo di formazione, un romanzo sulle potenzialità delle parole e dei buoni maestri, un romanzo sugli adolescenti scritto con fuggevole tenerezza, un autore capace di rubacchiare parole ed espressioni a scrittori, poeti e perfino cantanti per parlare e farsi capire ai 'giovani' e al tempo stesso indicare agli adulti una strada da percorrere per riavvicinarsi ai propri figli.
Un romanzo intenso, emozianale, apparentemente semplice eppure capace di arrivare dritto al cuore.
Un felice esordio.
"A colui che attende giunge ciò che attendeva, ma a chi spera capita ciò che non sperava".

giovedì 6 maggio 2010

"In fondo alla palude" di Joe Lansdale

Texas, anni ’30. Depressione e razzismo tra paludi e boschi infestati da presunti mostri.
Un bambino e la sua famiglia, poco denaro, giochi semplici, un vecchio cane, lavoro nei campi, chiacchiere nel negozio del padre eppure una perfetta serenità sconvolta da un assassino che si accanisce barbaramente su donne inermi.
Il male negli occhi di un ragazzino innocente, il suo bisogno di sapere cosa si nasconde in fondo alla palude, in quell’abisso del male in cui sprofonda l’anima degli uomini.


Qui la recensione integrale di 'In fondo alla palude'.
http://www.box.net/shared/00dqtef7q9

domenica 2 maggio 2010

"Perchè l'amore qualche volta ha paura" di Guillaume Musso

Un ragazzo e una ragazza nella San Francisco del 1995.
Sono Martin e Gabrielle. Si incontrano, si amano.. sono costretti a separarsi, ma tra loro vi è la promessa di ritrovarsi.. presto.
E invece... invece il destino ha altro in serbo per loro.
Dolore, rabbia, paura diventano compagni di vita dei due giovani, incapaci di ammettere di appartenere ancora l'uno all'altro, talmente bisognevoli d'amore da arrancare nel quotidiano fino a che.. un ladro d'opere d'arte incrocerà la loro strada.
Ha molto in comune con loro Archibald McLean.. talmente tanto da sconvolgere le vite di Martin e Gabrielle.. al punto da condividerne amore e morte.
Ma.. "amare è sempre pericoloso.. amare significa sperare di vincere tutto rischiando di perderlo e significa anche, a volte, accettare il rischio di essere meno amati di quanto non si ami".

Puro stile Musso, stucchevole quanto basta a rapire nella facile lettura, mixando sentimento, speranza e continui rimandi al 'dopo morte', da cui guarda caso il protagonista riesce sempre a tornare per non guastare l'happy end. La sensazione in questo libro è che l'autore non sappia più che inventarsi. Vogliamo glissare sull'aeroporto per i pazienti in coma, due soli aerei, due sole destinazioni.. vita o morte!? Sì meglio glissare.. o almeno ridere!

sabato 1 maggio 2010

"Caino" di José Saramago

L'Antico Testamento raccontato da Saramago per il tramite di un personaggio discusso quale Caino, ovvero la personificazione del male. Ma è davvero così? O non è forse il suo dio ad armargli la mano rifiutando le sue offerte, le sue preghiere? Marchiato, maledetto a vita, costretto ad errare Caino attraversa diversi presenti scontrandosi sempre con la personificazione di un dio che non perdona, che mette inspiegabilmente e costantemente alla prova i suoi uomini più fedeli (Abramo, Giobbe) quando non sacrifica gli innocenti per punire indistintamente chi -empio e corrotto- non rispetta le sue regole (la distruzione di Sodoma, la torre di Babele) e ancora un dio che miete vittime con i suoi eserciti guidati da Giosuè. Un dio vendicativo, tutt'altro che giusto a cui solo Caino sembra ribellarsi.. Caino precursore del fallibile uomo moderno.
Racconto, saggio, ironica riflessione religiosa, guizzo narrativo di un grande della letteratura dei nostri tempi.

"Sono il signore sovrano di tutte le cose"
"E di tutti gli esseri, dirai, ma non di me e della mia libertà"
"Libertà di uccidere"
"Come tu sei stato libero di lasciare che uccidessi Abele quando era nelle tue mani evitarlo. Sarebbe bastato che per un attimo abbandonassi la superbia dell’infallibilità che condividi con tutti gli altri dei, sarebbe bastato che per un attimo fossi realmente misericordioso, che accettassi la mia offerta con umiltà… Gli dei, e tu come tutti gli altri, hanno dei doveri nei confronti di coloro che dicono di aver creato."